Festa della Mamma 2020

Si può essere madri in tanti modi, ma spesso non ci ricordiamo che dovremmo prima di tutto essere madri di noi stesse, della bambina che siamo state e della donna che siamo o che vorremmo diventare.

La non accettazione di sé inizia a farsi spazio in noi sempre più precocemente. Riteniamo che il senso di inadeguatezza sia il necessario punto di partenza del nostro percorso di miglioramento personale e che l’autocritica sia il mezzo per raggiungerlo.

Siamo educate alla critica verso noi stesse e veniamo scoraggiate dal parlare troppo bene di noi, come se riconoscendo che siamo meravigliose commettessimo un peccato di superbia. Piuttosto che brillare troppo, a volte, finiamo per scegliere di non brillare affatto.

Cresciamo con il bisogno continuo di ottenere riconoscimento, rassicurazione ed approvazione da parte degli altri e ci impegniamo ad essere considerate donne, compagne, mogli e madri rispettabili, anche a costo di sacrificare per questo la nostra felicità. Tutto quello che facciamo rischia di essere il tentativo continuo di dimostrare agli altri il nostro valore e di tenere nascoste le nostre fragilità. Sentiamo di dover essere sempre al top con le amiche, con i mariti, i figli, gli amanti, al lavoro, in un pranzo di famiglia, come se la nostra vita fosse un susseguirsi di esami che non finiscono mai.

Non ci sentiamo mai abbastanza belle, capaci, intelligenti, preparate e di fronte ad un complimento tendiamo a giustificarci, al posto di sorridere orgogliose e dire “grazie”.

L’augurio che mi faccio e vi faccio oggi è di imparare a diventare madri di voi stesse. Impariamo a volerci bene, ad essere gentili, tolleranti, amorevoli, pazienti e rispettose verso noi stesse anche (e soprattutto) quando la vita non va secondo le nostre aspettative. Non si migliora a suon di schiaffi, impariamo a farci le carezze.