La vergogna è un’emozione sgradita e dolorosa che può portare a gesti drammatici come il suicidio, l’isolamento sociale estremo o alla menzogna più spudorata pur di salvare la propria reputazione.
La vergogna ha a che fare con il senso dell’onore, della rispettabilità, della reputazione e del successo sociale. Ci si può vergognare di se stessi, del proprio corpo, ma anche di qualcosa che si è fatto o di qualcun altro. Quando la si prova in prima persona è il frutto di una valutazione tra sé e sé di fallimento o di inadeguatezza rispetto a regole o a modelli condivisi con gli altri.
Anche il corpo può essere oggetto di vergogna se non corrispondente ai canoni di bellezza diffusi nella propria cultura di appartenenza, così come la sessualità e tutto ciò che ha a che fare con i gusti o le scelte sessuali. Nella nostra società sono soprattutto le persone in sovrappeso o obese a vergognarsi per il peso in eccesso e per i pregiudizi erroneamente associati alle persone grasse, spesso definite come pigre, indolenti, con scarsa forza di volontà o determinazione.
Solo in apparenza è simile al senso di colpa, in realtà queste due emozioni presentano molteplici differenze. Se il senso di colpa si presenta come conseguenza alla trasgressione di una norma e attiva la paura della punizione, la vergogna è accompagnata dalla percezione di un fallimento totale o parziale di sé associato a debolezza, difettosità o inadeguatezza. La colpa riguarda ciò che si è fatto e può essere espiata, mentre quando si tratta della vergogna ci sono poche o nessuna possibilità di rimediare perché la vergogna ha a che fare con ciò che si crede di essere.
Il leggero imbarazzo fino alla sensazione di bruciante umiliazione, vergogna o mortificazione sono il frutto del giudizio altrui (reale o percepito). La diffusione dei social media ha contribuito ad amplificare una vera e propria cultura dell’umiliazione pubblica in cui chiunque può essere vittima di insulti, critiche o pubblico ludibrio, di cui fanno le spese soprattutto le nuove generazioni, abili con lo smartphone e desiderose di mettersi in vetrina, ma fragili e impreparate di fronte alle conseguenze negative dell’eccesso di visibilità e assenza di privacy.
L’atteggiamento educativo è determinante nella modulazione dell’emozione di vergogna nei bambini: i genitori o gli insegnanti che esprimono dei giudizi globali sui propri figli o alunni (ad esempio con un generico: “Dovresti vergognarti”) li avviano a valutarsi come persone totalmente incapaci, anziché a considerare quel singolo comportamento come inadeguato. Anche chi nel corso dello sviluppo ha colto il frequente monito da parte degli adulti di riferimento di dover far fare loro bella figura o di non farli vergognare, è più a rischio di provare in seguito quest’emozione. Così come accade a chi ha imparato a nutrire alte aspettative su di sé avendo costruito un’immagine ideale troppo difficile da raggiungere o mantenere.
Come affrontare il senso di vergogna?
Visto che la vergogna è un’emozione funzionale al nostro stare in società non possiamo del tutto annullarla, vediamo piuttosto come possiamo modularne l’intensità per non esserne dominati:
- “Nessuno è perfetto”: per non essere preda della vergogna impara a tollerare il fallimento e l’imperfezione come parte integrante e ineliminabile, sana e normale dell’essere umano
- “Non ruota tutto intorno a te”: guardati attorno per scoprire che non sei al centro dell’universo, potresti accorgerti di dare molto meno nell’occhio di quanto credi
- “Ogni tano prenditi in giro”: una sana ironia e autoironia sono un vero antidoto contro la vergogna che non ti permette di esprimerti
- “Mostra la tua vulnerabilità”: dichiara non solo i tuoi punti forti, le tue doti e qualità, ma parla anche delle tue paure e debolezze mostrando le tue fragilità agli altri (siamo tutti fragili e vulnerabili).
- “Elimina i filtri”: rinuncia ad un po’ di perfezione per farti riconoscere e amare per come sei, naturalmente senza trucchi e senza inganni
- “Rischia”: fai una brutta figura ogni tanto per scoprire che la vita va avanti ugualmente.
In poche parole, abbi il coraggio di avere paura e la forza dimostrarti fragile di fronte agli altri.